Eggià, la fase di messa al vento fà venire un pò in mente la galleria del vento pininfarina e invece…
La fase di pressatura o ritenitura in gergo conciario detta anche messa a vento consiste in una serie di operazioni più o meno meccaniche che oggi avvengono grazie all’ausilio di un macchinario dotato di cilindri rotanti azionabili tramite pedale che sottopone i pellami ad una pressione che va dalle 7 alle 25 tonnellate.
Come si può immaginare, questo macchinario svolge 2 ruoli diversi, ma fondamentali:
- Il principale scopo di questa macchina deriva dalla sua capacità di eliminare l’acqua che naturalmente sarà carica di sostanze inutili ed impure che la pelle ha immagazzinato durante i precedenti processi di concia
- Allargare ed appiattire le pelli eliminandone le pieghe e le rughe già presenti sulla pelle oppure che si sono create durante la concia e facendole risultare lisce.
Una volta completata questa fase, le pelli avranno un’ aspetto molto più compatto.
Messa a vento delle pelli: Video esplicitativo!
Storia della messa al vento:
In passato questa fase meccanica ora svolta in gran parte dalla macchina, veniva fatta manualmente.
L’attrezzo che veniva usato per eliminare l’acqua dalle pelli era detto Stira ed era formato da un manico in legno ed una lama rettangolare che poteva essere di acciaio, ottone, ardesia, vetro o pietra.
Le operazioni che svolgeva l’operaio erano ripetitive, infatti egli distendeva una pelle alla volta su di un piano e con la stira pressava la pelle partendo dal petto fino alle estremità della pelle. Questa operazione, veniva chiamata Messa al vento in Crosta e da qui deriva il nome del macchinario in uso oggi.